L’Italia, nonostante sia un paese ricco di risorse naturali ideali per l’energia rinnovabile, si trova attualmente in una situazione di ritardo nell’adozione di queste tecnologie. Nel corso del 2022, abbiamo assistito all’installazione di soli 3,4 GW di nuova capacità, distribuiti su un totale di 206.600 nuovi impianti. Questi numeri si collocano notevolmente al di sotto della media annuale europea necessaria per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione entro il 2030.
L’installazione di nuovi impianti è stata diffusa su tutto il territorio italiano, con otto regioni che hanno svolto un ruolo chiave in questo processo. Lombardia, Puglia e Sicilia si distinguono per la loro significativa quota di nuova potenza installata, con rispettivamente 420 MW, 338 MW e 321 MW. La Lombardia primeggia nell’energia solare fotovoltaica, mentre la Puglia si focalizza principalmente sull’energia eolica. Inoltre, la Lombardia si distingue anche per le sue installazioni di bioenergie, mentre le regioni del Piemonte e del Trentino-Alto Adige sono leader nell’energia idroelettrica.
Il XVII Rapporto “Comuni Rinnovabili 2023” di Legambiente evidenzia la necessità per l’Italia di accelerare lo sviluppo e l’installazione delle energie rinnovabili al fine di raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione entro il 2030. Secondo le attuali previsioni, l’Italia è proiettata a raggiungere solamente il 25% degli obiettivi climatici relativi allo sviluppo delle fonti rinnovabili entro il 2030.
Nel corso dell’anno passato, 7.317 comuni italiani hanno assistito all’installazione di nuovi impianti da fonti rinnovabili all’interno dei propri territori. Sebbene questo rappresenti un incremento rispetto al 2021, la crescita rimane inesorabilmente lenta. Complessivamente, 7.879 comuni italiani ospitano almeno un impianto di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, sottolineando la necessità di un maggiore impegno per promuovere l’adozione diffusa delle energie rinnovabili nel paese.