Questo spostamento dell’attenzione verso l’eco-sostenibilità sta ridefinendo l’ingegneria fornendoci ogni giorno una nuova serie di sfide. In passato gli ingegneri si concentravano prevalentemente sull’assicurazione che le loro macchine fossero sicure per i lavoratori, ora invece  bisogna anche pensare a come garantire che i processi del settore siano sicuri per l’intero pianeta. Il futuro dell’energia solare sta brillando. Secondo un rapporto dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE), l’energia rinnovabile dovrebbe espandersi del 50% tra il 2019 e il 2024, con i pannelli fotovoltaici che rappresentano quasi il 60% di questa crescita prevista. In questo momento cruciale per le energie rinnovabili, è tempo che di concentrarsi sul dare sostegno alle prossime generazioni.
Bisogna cercare nuovi modi per migliorare la sostenibilità ed ispirare le prossime generazioni di ingegneri, ed è fondamentale che la loro formazione debba sovolgersu in stretta collaborazione con la società e le sue macchine, riflettendo le attrezzature disponibili presso la nuova società “high-tech”.
L’Antartide può diventare un hub per l’energia solare?
Quando si tratta di spazi ideali per enormi installazioni solari, ci sono fattori comuni che rendono attraente una posizione ben precisa. Un sacco di spazio e molta luce solare sono sempre desiderabili, quindi anche la possibilità di costruirvi a buon mercato, poiché ovviamente nessuno vedrà una gigantesca distesa di pannelli solari installata nel mezzo di Manhattan, Tokyo, Milano o Parigi, dove i prezzi degli immobili sono tra i più costosi al mondo. Con queste metriche, quindi, l’abbondanza di spazio aperto dell’Antartide, con una media annuale di sei mesi di luce diurna costante e miglia e miglia di terreni di proprietà non privata, teoricamente la rendono un luogo promettente per le grandi installazioni solari del futuro sostenute da enti pubblici.
Per gli ottimisti, un giorno l’Antartide ospiterà un grande hub di energie rinnovabili per evidenziare sia le capacità emergenti della tecnologia sia la capacità dell’umanità di utilizzare il continente più meridionale al mondo in un modo tutto nuovo. Ma oggi esistono indubbiamente molti ostacoli che potrebbero rimanere anche nei prossimi anni e nei decenni a venire, e che ostacolano la diffusione di questo tipo di tecnologia. Alcune attuali barriere sono semplicemente il risultato di limiti tecnologici esistenti, mentre altri sono dovuti ai limiti che la politica e le rivalità internazionali possono porre sul progresso scientifico.
Naturalmente, qualsiasi considerazione di una grande installazione solare in Antartide è audace. Ma non è la natura stessa di questo continente? Poiché qualsiasi interazione umana avvenuta su questo suolo, ha sempre richiesto audacia e prontezza, soprattutto per i pionieri. È in questo spirito che questa improbabile idea deve essere considerata in modo critico e, a sua volta, bisogna rispondere alla domanda: l’assorbimento di energia solare di massa in Antartide è effettivamente possibile o è un sogno irrealizzabile?