L’attenzione verso i temi di sostenibilità ambientale è aumentata sempre più nel corso degli ultimi anni. A volte, però, possiamo rimanere disorientati dal gergo utilizzato quando viene affrontato questo argomento.
Ecco allora un pratico vocabolario green, un piccolo glossario da consultare per comprendere meglio espressioni tecniche, sigle e inglesismi nei quali possiamo imbatterci mentre ci informiamo sulla lotta al cambiamento climatico, sul risparmio energetico e molto altro.
Crediamo che semplificare il linguaggio e chiarire i concetti siano questioni molto importanti, per accompagnare un utilizzo sempre più consapevole dell’energia e un rapporto migliore con il nostro pianeta.

Energia rinnovabile
Quando si parla di “energia rinnovabile” si intende l’energia generata a partire da risorse naturali, che hanno la possibilità di rigenerarsi rapidamente e non contribuiscono al cambiamento climatico. Pensa allo sfruttamento dell’energia del sole (con appositi pannelli), del vento (attraverso pale eoliche) o dell’acqua (con dighe idroelettriche): gran parte dell’energia rinnovabile è illimitata perché le sue fonti continueranno sempre a splendere, a soffiare e a scorrere. Il 37% dei consumi italiani nel 2020 è stato soddisfatto da fonti rinnovabili (dati Gse), con una produzione di circa 116 TWh. Con fonti rinnovabili al 20% nei settori elettrico, termico e dei trasporti, l’Italia sta superando gli obiettivi fissati dall’Unione europea (che si attestano al 17%).

Gas serra
Quando senti parlare di “gas serra”, si tratta di qualsiasi gas rilasciato nell’atmosfera terrestre che intrappola il calore e contribuisce al cambiamento climatico. Quali sono i tre principali gas a effetto serra? Anidride carbonica, metano e protossido d’azoto, tutti provenienti in modo quasi esclusivo dall’utilizzo di combustibili fossili (carbone, petrolio e gas). L’anidride carbonica è l’elemento che contribuisce in modo maggiore all’aumento dei gas serra e si genera principalmente dalla produzione di energia, dai trasporti (auto, aerei e camion) e dal riscaldamento di case e aziende. Il metano è più potente dell’anidride carbonica quando si tratta di riscaldamento globale della Terra: tra le sue fonti, la biodegradazione dei rifiuti nelle discariche e gli allevamenti di bestiame.

Net zero, ovvero zero emissioni nette
Con il termine “net zero”, sempre più diffuso in ambito istituzionale, viene indicato il percorso per creare un equilibrio tra i gas serra che produciamo e la quantità degli stessi che rimuoviamo dall’atmosfera. Cambiando il comportamento e adottando sistemi come l’impiego dell’energia rinnovabile piantando più alberi per assorbirli. Secondo i dati dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), per limitare l’aumento della temperatura globale in modo pericoloso è necessario che le emissioni nette globali di gas serra raggiungano il net zero entro il 2050.

Carbon negative e Climate positive
Questi due inglesismi sono tecnicamente intercambiabili e significano la stessa cosa. Il più diffuso “carbon negative”, a dispetto di come suona, indica un processo virtuoso che non prevede l’immissione di CO2 nell’ecosistema, ed anzi punta alla sua rimozione, come ad esempio accade in alcune applicazioni nel settore della bioedilizia. I processi carbon negative eliminano la CO2 dall’ambiente in modo definitivo o quasi, andando a togliere dall’atmosfera più anidride carbonica di quella che si immette attraverso le attività quotidiane.

Carbon neutral o carbon neutrality
Aziende, servizi, processi e prodotti si dicono carbon neutral quando hanno un impatto climatico pari a zero, ottenuto bilanciando le emissioni di anidride carbonica con percorsi alternativi come riforestazione e utilizzo di energie rinnovabili. La condizione di carbon neutrality è in pratica una situazione di equilibrio tra la quantità di gas serra immesso nell’ambiente e quello riassorbito attraverso metodi di compensazione.

Kilowattora e Megawattora
Per comprendere bene il tuo uso dell’energia e quindi capire dove puoi risparmiare, è necessario sapere come questa viene misurata. Un chilowattora (kWh) è l’unità che si utilizza per misurare l’energia in casa: di sicuro hai visto questo termine sulle bollette. Detto semplicemente, è la quantità di energia che useresti se tenessi in funzione un apparecchio da 1.000 watt per un’ora. Una lampadina a risparmio energetico da 10 watt che funziona per 100 ore, o un forno da 2.000 watt che funziona per mezz’ora utilizzano entrambi 1 kWh di elettricità. Di conseguenza, un megawattora (MWh) è 1.000 kWh.

CO2e, Biossido di Carbonio equivalente
La CO2e è un’unità di misura standard che si usa per tutte le diverse emissioni di gas serra esistenti. È un modo semplice per raccogliere ogni gas a effetto serra in una singola unità, per confrontare facilmente l’impatto ambientale di diverse attività. In pratica, si moltiplica la massa del gas per il suo Global Warming Potential (GWP), un valore fisso per qualsiasi gas serra in termini di CO2. Ad esempio, il metano ha un GWP pari a 28, per cui una tonnellata di metano corrisponde a 28 tonnellate di CO2e.

Fonte: https://www.eon-energia.com/