Ti sei mai chiesto da cosa dipende il prezzo dell’energia elettrica al kWh e come si forma sul mercato? Siamo sempre molto attenti alle oscillazioni del costo dell’energia elettrica perché hanno un effetto diretto sulle nostre bollette, ma il meccanismo attraverso cui viene stabilito il prezzo del kWh sul mercato non è sempre conosciuto.

Chi decide allora i prezzi? Cosa è già cambiato nel mercato e cosa cambierà in futuro per i condomini, le famiglie e le imprese? Quali strumenti abbiamo per scegliere il fornitore più adatto alle nostre esigenze? Perché il ruolo delle rinnovabili è sempre più importante? Domande semplici ma non banali, che aiutano a orientarsi con maggiore consapevolezza in un mercato tra i più sensibili allo scenario geopolitico internazionale e, allo stesso tempo, tra i più importanti per le finanze delle famiglie e delle aziende.


COSA SI PAGA CON LA BOLLETTA DELLA LUCE E COME CALCOLARE IL COSTO AL KWH

Una bolletta che sia il più trasparente possibile è il primo documento cui fare riferimento, per capire cosa si paga e come calcolare il costo al kWh.

Quali sono le voci che determinano la spesa finale? Esistono diverse tipologie di contratto ognuna delle quali prevede una struttura di prezzo e voci specifiche, legate alle condizioni del cliente, ad esempio, residenziale o business, e al tipo di offerta. È difficile stilare un elenco unico ed esaustivo delle voci: sul mercato libero ciascun venditore, infatti, nel preparare le offerte, fa le proprie valutazioni a seconda del periodo, dei prezzi e della tipologia di cliente. In E.ON comunque, avendo a cuore la massima chiarezza delle condizioni, abbiamo preparato un vademecum per tutte le esigenze dei nostri clienti.

La composizione della spesa annua stimata relativa a ciascuna offerta può prevedere alcune voci in quota fissa ed altre in quota energia.

Le voci in quota fissa possono riguardare la spesa per la materia prima energia, alcune componenti di trasporto e gestione del contatore, alcune componenti degli oneri di sistema. Più nel dettaglio:

1 Spesa Energia: è la spesa per la “materia” energia effettivamente acquistata, che sua volta si compone di due parti.

Una Quota Energia che varia in base al consumo effettivo e alle fasce orarie, se previste dall’offerta e rilevate dal contatore.

Una Quota Fissa che comprende il costo in €/anno, previsto dall’offerta, che non cambia in base alla quantità ed alle tempistiche di consumo.

Nella Spesa Energia sono comprese alcune voci relative alle diverse attività svolte dal venditore per fornire l’energia elettrica al cliente finale, quali:

  • dispacciamento, la gestione cioè dei flussi di energia elettrica, affinché ci sia sempre equilibrio tra richieste e disponibilità.
  • commercializzazione, la copertura dei costi fissi per la gestione commerciale dei clienti.
  • corrispettivo capacità, un costo che assicura la garanzia di usufruire di energia elettrica anche durante i picchi di domanda.

2 Spesa per Trasporto e Gestione Contatore: comprende tutte le attività sostenute dai venditori per portare fisicamente l’energia nei luoghi dove si consuma; dai costi di trasporto sulle reti principali a quelli di distribuzione sulle reti locali. Comprende anche l’utilizzo del contatore, con tutte le attività di misurazione a distanza.

3 Spesa per Oneri di Sistema: riguarda i costi per attività di interesse generale per tutto il sistema elettrico nazionale, come la messa in sicurezza del nucleare e le misure di compensazione a favore dei siti che le ospitano, incentivi alle rinnovabili e misure di promozione dell’efficienza energetica, copertura di agevolazioni tariffarie e bonus, attività di ricerca e sviluppo per il miglioramento del settore energetico.

4 IVA ed eventuale accisa; la prima è del 10% per le utenze domestiche e del 22% per quelle non domestiche, la seconda è di 0,0227 € per ogni kWh consumato nel periodo coperto dalla bolletta. Percentuali e prezzo unitario si riferiscono al 2023.

5 Canone RAI, distribuito sui vari mesi dell’anno, ammonta a 90,00 € per il 2023.

Come capire allora quanto paghiamo per un kWh per le offerte a prezzo variabile?

Per questa operazione bisogna prendere soltanto la cifra corrispondente al punto 1. Spesa Energia e dividerla per i kWh consumati nel periodo di riferimento. Otterremo così il valore indicativo della media dei prezzi pagati per singolo kWh durante il periodo della bolletta.

Perché la media? Perché il valore dell’energia elettrica, il prezzo per kWh, varia ogni giorno. Sapevi infatti che esiste una borsa elettrica in cui venditori e acquirenti di energia operano quotidianamente? Il prezzo è stabilito dalle contrattazioni e cambia di continuo. Le bollette, quindi, non possono fotografare un singolo prezzo in un dato momento ma riflettono la sua media, il suo andamento, nell’arco di un periodo.


COME SI FORMA IL PREZZO DELL’ENERGIA ELETTRICA?

Come in tutte le borse il prezzo dell’energia elettrica è il punto di incontro tra domanda e offerta, e la società che gestisce il mercato in Italia è il Gestore dei Mercati Energetici (GME). Cosa avviene in concreto?

Le aziende che producono energia elettrica, utilizzando fonti rinnovabili o fossili, dichiarano quanta energia possono fornire per il giorno successivo in ogni ora; contemporaneamente dichiarano a quale prezzo sono disposte a venderla. Viceversa, le aziende che acquistano energia elettrica dichiarano la quantità di energia di cui hanno bisogno, sempre per ogni ora, e quanto sono disposte a pagarla.

Il punto in cui offerta e domanda si incontrano è il prezzo di equilibrio. Ma a cosa corrisponde? In altre parole, a quale prezzo viene praticamente venduta/acquistata l’energia dagli operatori di mercato?

Il prezzo finale è uguale per tutti: si chiama PUN (Prezzo Unico Nazionale) e corrisponde all’ultima quota acquistata sul mercato della materia prima all’ingrosso. È il meccanismo del prezzo marginale introdotto anni fa in Europa per sostenere tutte le tipologie di produzione di energia elettrica, sia proveniente da impianti termoelettrici che da impianti a fonti rinnovabili, con costo di produzione più basso.

È evidente che le tensioni internazionali hanno una grande influenza sul prezzo dei combustibili fossili, quali il gas naturale, e nessun impatto sulla produzione di energia da fonti rinnovabili. I recenti sviluppi tecnologici relativi agli impianti di produzione da fonti rinnovabili hanno reso inoltre la produzione di energia elettrica più vantaggiosa rispetto al passato.

È altrettanto chiaro che una maggiore indipendenza energetica, grazie a soluzioni basate sulle fonti rinnovabili, garantirebbe innegabili vantaggi dal punto di vista ambientale, economico e della sicurezza dell’approvvigionamento.


LA FINE DEL MERCATO DI MAGGIOR TUTELA E IL MERCATO LIBERO

Il PUN, Prezzo Unico Nazionale, è il principale riferimento sia per il mercato di maggior tutela che per il mercato libero.

Le tariffe per il mercato tutelato vengono stabilite e riviste quattro volte all’anno da ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), a seconda dell’andamento del PUN registrato nel trimestre in esame. In pratica, per ogni fascia oraria ARERA decide e blocca un prezzo per tre mesi, a protezione dei consumatori.

Per quanto riguarda il mercato libero, sono gli stessi operatori energetici a decidere in libera concorrenza il prezzo da offrire ai propri clienti durante le diverse fasce orarie, utilizzando come riferimento il PUN. In genere sul mercato libero sono disponibili almeno due modalità: a prezzo fisso, a 12 o 24 mesi, e a prezzo indicizzato, flessibile rispetto alle oscillazioni del PUN.

Il mercato di maggior tutela dell’energia elettrica è destinato nei prossimi mesi a terminare per i clienti domestici non vulnerabili. Le PMI già dal 1 gennaio 2021 non possono più sottoscrivere contratti di questo tipo, mentre per le microimprese e i condomìni il termine c’è stato il 1 aprile del 2023.

E per quanto riguarda i clienti domestici non vulnerabili? L’entrata definitiva nel mercato libero è prevista il 1° aprile del 2024. In ogni caso chi non sceglierà un nuovo operatore potrà continuare a fruire della propria utenza, senza il timore di interruzioni di forniture e servizi. Verrà semplicemente inserito in un regime transitorio, chiamato Servizio a Tutele Graduali, assegnato tramite asta all’operatore che avrà offerto il prezzo più conveniente per l’area territoriale di appartenenza. ARERA definirà parte delle condizioni contrattuali.


INFORMARSI PER SCEGLIERE UN FUTURO PIÙ GREEN E UNA BOLLETTA PIÙ LEGGERA

Il Servizio a Tutele Graduali durerà tre anni. È questo il periodo di tempo concesso a tutti coloro che, non avendo scelto un nuovo operatore o un nuovo contratto, dal 1 aprile 2024 dovranno guardarsi intorno e optare per le soluzioni più convenienti. Il passaggio al mercato libero può essere una grande opportunità, per questo è fondamentale cominciare a valutare fin da subito le offerte.

Informarsi è la chiave decisiva: partendo dalla conoscenza dei propri bisogni e magari da qualche domanda. Qual è il reale fabbisogno energetico della mia abitazione? Alle volte adeguare la potenza impegnata alle necessità può rivelarsi determinante. Quali sono le mie abitudini di consumo e come posso cambiarle? Infatti, concentrare in determinate fasce orarie e certi giorni l’uso degli elettrodomestici consente di risparmiare, senza modificare lo stile di vita. Posso coniugare scelte energetiche rispettose dell’ambiente e soluzioni economicamente più vantaggiose? Dal fotovoltaico alle pompe di calore ibride, le risposte di certo non mancano.

Scopri allora le novità di offerte Luce e Gas al centro The New Energy. I vantaggi sono numerosi: convenienza economica, semplificazione amministrativa, facilità di monitoraggio e la possibilità di partecipare al concorso Make Italy Green! Puoi approfittarne per conoscere anche tutte le soluzioni per una maggiore indipendenza energetica possibile.
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Fonte: https://www.eon-energia.com/magazine.html